Canali alternativi al sistema bancario. E’ un argomento che, ormai da alcuni anni, è di attualità e se ne parla molto, anche se si vede poco, almeno tra i capannoni delle PMI.
In effetti, il tentativo di fare a meno delle banche è molto più datato, ma i risultati sono ancora, tutto sommato, modesti. Attenzione, non che i tassi di crescita dei canali alternativi non sia importante, ma in volumi oggi è ancora la banca che, più di altri, assiste il sistema imprenditoriale. Poi, non vi sarebbe da sottacere il fatto che, molto spesso, “dietro” un operatore alternativo vi siano ancora le banche o, quantomeno, i fondi delle banche.
In ogni caso, il tema di trovare un’alternativa alla banca è diventato di attualità dopo l’inizio della crisi del 2008, quando ormai era palpabile il credit crunch (anche se le banche lo negano, lo sanno bene gli imprenditori delle PMI e dell’edilizia!). Come ben ricordano i meno giovani, dal 2008 in poi, molti imprenditori si sono trovati a dover sostenere un vero e proprio assedio da parte delle banche che chiedevano (pretendevano) rientri dalle posizioni debitorie, in alcuni casi da un giorno all’altro oppure anche con piani a medio termine ma, in ogni caso, molti hanno esperimentato la fatica del rapporto con i loro partners finanziari.
Oggi non è cambiato granché: le banche sono senz’altro disponibili a concedere credito, a condizioni molto interessanti. Ma solo a chi merita. Cioè a quelle aziende che godono di merito creditizio (altro tema già ampiamente trattato in questo blog: vedi questo post e i successivi). E allora ecco che nascono, in questi ultimi pochi anni, diversi strumenti e canali di finanziamento alternativi al canale bancario.
Ma … c’è un ma. Il merito creditizio: quello è rimasto, tale e quale, anzi! A volte i canali alternativi hanno criteri di assunzione ancora più rigidi rispetto alle banche tradizionali.
E allora? E allora, banca si o banca no, il merito creditizio va costruito. Di denaro ce n’è molto ed è disponibile per gli investimenti sicuri. Appunto, sicuri. Cioè destinati a quei progetti che … meritano (e si torna qui).
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Nei prossimi post parleremo di PIR, mini-bond, fintech e strumenti alternativi al credito bancario.