Credo appaia vero alla maggioranza che quando si ha a che fare con lo Stato, o con enti, società, servizi di emanazione statale, la prima impressione, sia quello di una burocrazia che soffoca ed opprime, che intralcia e osteggia, che indaga sospettosa. Anche quando lo strumento sembrerebbe creato per tutt’altro, per sostenere, per dare fiducia, per assistere, per sviluppare. Tuttavia, a volte capita che – superate le prime diffidenze ed accettati i meccanismi che governano alcune realtà -, poi si abbiano sorprese positive ed ottimi risultati. Tra queste sorprese positive, ritengo si debba senz’altro annoverare SIMEST.
SIMEST è una Società del gruppo CDP (Cassa Depositi e Prestiti), la grande cassaforte dello Stato, ed è controllata da SACE (altro esempio interessante e meritevole), la Società di assicurazione per l’export e l’internazionalizzazione, sempre facente capo a CDP e, quindi, allo Stato, oltre che da alcune tra le principali banche.
La mission di SIMEST è quella di affiancare finanziariamente le imprese nel loro ciclo di espansione all’estero ed opera attraverso finanziamenti per l’internazionalizzazione (quindi per l’apertura di sedi e società all’estero), oltre che fornendo credito per l’esportazione ma anche entrando direttamente nel capitale della società interessata.
Tra gli interventi finanziati, vi sono gli studi di fattibilità, l’inserimento di strutture commerciali o produttive in paesi esteri (extra UE), la partecipazione a fiere, la formazione del personale. La durata dei finanziamenti è normalmente fino a un massimo di 6 anni, con un congruo preammortamento, e il tasso è particolarmente agevolato, mentre l’importo del finanziamento può anche coprire il 100% delle spese ammissibili.
Altro strumento interessante proposto da SIMEST è il Supporto all’export, che si sostanzia in un contributo in c/interessi su finanziamenti concessi da altre banche a favore delle imprese esportatrici di beni di investimento, favorendo così la possibilità di concedere dilazioni di pagamento anche importanti ai clienti esteri, aumentando quindi la competitività delle imprese italiane.
Ma, come accennavo, SIMEST affianca le imprese anche attraverso interventi diretti nel capitale di rischio della Società. Nello specifico, SIMEST può intervenire nel capitale della partecipata extra UE fino ad un massimo del 49% del capitale di quest’ultima, e la durata della partecipazione è normalmente fissata in massimo 8 anni. Le modalità di way out sono abitualmente definite in anticipo così come la remunerazione spettante a SIMEST e le garanzie richieste. Inoltre, la partecipazione di SIMEST da diritto all’impresa di ottenere un contributo in c/interessi a valere sul finanziamento ottenuto dall’impresa italiana per l’acquisizione della propria quota di partecipazione.
Insomma, una serie di opportunità disponibili per le PMI con vocazione internazionale che vale la pena conoscere ed approfondire.